FORMAZIONE AL GIOCO 2026

“Formazione al gioco” progetto della Festa del diritto al gioco 2025/2026
Ludobiografia e gioco tradizionale

L’esercizio della Ludobiografia permette raccontare e raccontarsi attraverso il gioco; e con questo laboratorio formativo – fatto di due momenti laboratoriali ed un seminario - si desidera che l’oggetto del racconto sia il gioco stesso ed il vissuto ad esso associato, in particolare quello tradizionale.

Parlare e scrivere di sé ha sicuramente una valenza positiva, ciò permette ai bambini/ragazzi di percepire  che le loro storie sono ritenute importanti e ciò si rivelerà efficace in termini di autostima e fiducia in se stessi: E il modo di raccontarsi potrà andare al di là di queste modalità, per accedere a molteplici altri linguaggi espressivi e interpretativi.

Insomma, giocare a raccontarsi in maniera ludica del gioco che si è giocato.

Il laboratorio formativo sarà quindi un’ottima opportunità per rievocare e riavvicinare al cuore i giochi giocati da bambini, che appartenevano alla tradizione. Oggi quei giochi purtroppo sono in declino, non tanto perché non piacciono ma perché mancano le condizioni in cui bambini e bambine posso tornare a vivere  autonomamente il tempo libero e gli spazi di gioco, soprattutto ad esercitare il tramando tra pari e sempre meno da generazione a generazione.

formazione al gioco - i piccoli gruppo di condivisione
collage di imamgini per simbolizzare la memoria di gioco rievocata
cercaer imamgini per trovare qualcosa che risuona con la propria memoria infanzia gioco

Le attività in programma sono due momenti di laboratorio condotti da Antonio di Pietro e Martina Ferraro* - esperti noti al progetto della Festa del diritto al gioco, entrambe le persone sono state  più volte coinvolte in altri percorsi di Formazione al gioco - in date previste per marzo aprile 2026; a questo si aggiunge un momento seminarile con esperto sul tema della ludo-biografia.


OBIETTIVI

-Il ludico recupero della memoria e la rielaborazione degli avvenimenti autobiografici di gioco consente la presa di distanza dagli eventi e un arricchimento individuale e relazionale.

-L'ascolto degli altri contribuisce a rinforzare la fiducia in sé stessi e nella vita e a rinforzare relazioni reciproche di lunga durata.
-Il laboratorio evidenzia come si possano ritrovare in forma leggera e significativa episodi, pensieri, riflessioni, immagini, relativi alla vita personale e professionale, imparando a condividerli in gruppo, nonchè a cercare di ricreare contesti in cui il tramando dei giochi torni ad essere praticabile

-Riscoprire l’importanza del gioco tradizionale che, oltre a essere fonte di divertimento, contribuiscono a rafforzare il senso di identità e appartenenza a una comunità, preservando la memoria storica e culturale della stessa.
-Sensibilizzarsi al rispetto per i giochi tradizionali di altre culture

CONTENUTI

I giochi tradizionali sono un tesoro culturale che va preservato e valorizzato, non solo per il loro valore storico e culturale, ma anche per i benefici che apportano tanto alla società che agli individui, scoprendo  che giungono da tempi e da luoghi diversi e lontani.

Raccontarsi in maniera espressiva e ludica, al di là dei linguaggi.

Intrecciare racconti per ritrovarsi accomunati più da somiglianze che da differenze.
Praticare racconti, rendere materiale la cultura ludica comunicata, vissuto condiviso nello stesso tempo
Confrontarsi per trovare modalità che valorizzano quanto appassiona.

Il patrimonio storico culturale di una città o di una nazione non è dettato solamente dai monumenti, dai musei, dalle cattedrali o dai meravigliosi paesaggi ma è anche composto dall’insieme di manifestazioni storiche, feste popolari e giochi legati alla tradizione.

Il gioco fa parte dell’umanità ed è fondamentale per la vita perché rappresenta la sorpresa, la creatività, la memoria ed il confronto ed è spesso proposto nelle piccole comunità, dove adottano regole non scritte ed utilizzano e creano gli strumenti da gioco con metodi artigianali, utilizzando materiali del luogo.
Nel 2003 nella carta internazionale dei giochi l’Unesco ha stabilito che il gioco tradizionale fa parte dei patrimoni orali ed immateriali dell’umanità.

l'altalena il racconto cme memoria d'infanzia
riflettere sull'esperienza ludica invia soggettiva

 NOTE AGGIUNTIVE
Durante l'anno scolastico verranno consegnate maggiori informazioni sulle date e luoghi dei laboratori e del seminario; gli interventi sono all'interno del contesto del progetto della Festa del diritto al gioco, che quest'anno tocca con più modalità il tema del gioco tradizionale (una mostra fotografica all'interno di GiocOsa e laboratori nelle scuole, eventi pubblici in più luoghi della città, dal 11 al 17 maggio presso Palazzo Rasponi 2, va D’Azeglio n2, Ravenna).


*Martina Ferraro
Laureata in Scienze della Comunicazione e Formazione e Cooperazione presso l’Università di Bologna, studia per abilitarsi come insegnante di scuola primaria ed è esperta in mediazione umanistica dei conflitti. Da oltre un decennio lavora con l’educazione non formale in progetti del terzo settore in Emilia-Romagna e Campania. Dal 2015 si forma in Ludopedagogia, una metodologia educativa nata in Uruguay che, attraverso il recupero della capacità di giocare e delle sue potenzialità creative, lavora per il cambiamento del singolo e della società, nel senso del rispetto dei diritti, delle differenze e dell'ambiente. La sua passione per il gioco la avvicina a LUnGi, di cui è socia dal 2018. È iscritta all’albo dei Pedagogisti della regione Emilia-Romagna e all’elenco dei mediatori e mediatori esperti formatori in giustizia riparativa.


Le immagini di questa pagina sono tratte dalla Ludo Summer School formazione al gioco della Libera Università del Gioco (LUnGi) presso l'Istituto Emiliani di Fognano, nell'anno 2018