Il Progetto della "Festa del diritto al gioco di Ravenna", viene qui presentato nel suo impianto di obiettivi e struttura di organizzazione, l'orizzonte di riferimento e le sue attività, e si è in fase di realizzazione dell'edizione anno 2024; in altre pagine si fa anche memoria delle precedenti edizioni, sino a giungere alla prima che risale al 2013.
In assoluto si rimarca che è responsabilità dell'adulto se i bambini e le bambine di oggi possono beneficiare al massimo di quanto è riconosciuto loro con la Convenzione dei diritti dell'infanzia e adolescenza, in specifico del Diritto al gioco. Un diritto che è soprattutto declinato tanto nelle opportunità di gioco libero che di qualità delle proposte che sono portate ai minorenni di età.
Il nostro invito è a "supportate con noi le possibilità di promuovere il gioco", soprattutto se realizzato all'aperto ed in forma inclusiva
Il Progetto della "Festa del diritto al gioco" trova sviluppo a Ravenna da nove anni a questa parte (avviato nel 2013) ed è, nella sua essenza, frutto di una co-costruzione di rete, tanto nelle sue fasi ideative che della sua realizzazione. Per ogni attività proposta si cerca di innestare un processo partecipativo che risulti il più possibile espressione di protagonismo idea-Attivo, del fare e del relazionale, nonchè del auto organizzarsi e valutare.
Processi che si attivano e svolgono all'interno di molteplici Tavoli di lavoro coordinati, proponendo alle nuove generazioni l'occasione di fare ricerca con loro sui problemi che ostacolano il diritto al gioco all'aperto e di qualità, come anche di sviluppare con loro risorse per il gioco; a volte, e senza soluzione di continuità, si portano a termine "lavori in corso" che coprono più anni di impegno, come nel caso del parco Ipazia che oggi si è arricchito della prima area giochi inclusiva di Ravenna, di cui si è giunti alla sua realizzazione ed inaugurazione nella giornata del 29 luglio 2022.
La definizione delle data della Festa del Diritto al gioco, orientativamente, riprende quanto indicato dalla International Toy Libray Association (ITLA - la rete internazionale dei servizi che promuovono il gioco via ludoteche o simile), in attesa che anche le Nazioni Unite istituiscano questa giornata in maniera universale.
A partire dall'edizione dell'anno 2016 l'associazione capofila Lucertola Ludens ha iniziato a ricevere anche la compartecipazione alle spese da parte del Comune di Ravenna, Assessorato Pubblica Istruzione e Infanzia, affiancato anche dall'Assessorato Ambiente Ufficio CEAS.
A questo ha contribuito a dare un piacevole twist alla nostra situazione economica i fondi accantonati, sin dai primi anni del Progetto, dai premi ricevuto con l'adesione al progetto conCittadini (dell'Assemblea Legislativa Regionale dell'Emilia-Romagna).
Ciò garantisce più autonomia di progettazione, operativa, di scelta e costruzione di nuove reti di collaborazione con il territorio.
Di anno in anno poi ci sono contributi aggiunti che variano in sostanza e nelle fonti, come gli stimoli pervenuti da ACER case popolari, dalla Casa delle Culture, da Legambiente e altri soggetti minori
Orizzonte culturale di riferimento
In primis, l’orizzonte culturale su cui ci si è sintonizzati, è quanto espresso dalla Convenzione UN dei diritti dei bambini/e ed adolescenti che, assieme al "Manifesto dei diritti naturali" di Gianfranco Zavalloni, disegnano lo sfondo su cui muoversi; nonché un documento locale che è frutto di un'indagine sugli “Ostacoli al gioco all'aperto”, così come sono stati definiti dai bambini/e. Vi è un altro strumento culturale ed istituzionale che è in grado di dare ulteriore indicazione di orientamento, quale il progetto delle "Città amiche dei bambini/e", sempre dell'Unicef. Nonché, caparbiamente agiamo per promuovere il “gioco inclusivo” - così come viene promosso nel Commento Generale all'articolo 31, elaborato nel 2013 da una Commissione delle Nazioni Unite e tradotto dalla Libera Università del Gioco in collaborazione con Unicef nazionale.
L'articolo 31 della "Convenzione Dei diritti dei bambini/e" stabilisce che tutti/e i bambini/e hanno il diritto di riposarsi, di giocare, di divertirsi, di esprimere la propria creatività e di partecipare alla vita artistica e culturale del luogo in cui vivono. Ad esso si associa l'articolo 23, in cui si definisce che il bambino/a disabile ha diritto ad una vita piena e decente, in condizioni che garantiscano la dignità, favorendo l'autonomia e la vita attiva nella sua comunità, avendo accesso all'educazione, alla formazione, alle cure sanitarie, alla riabilitazione, alla preparazione al lavoro, e alle attività ricreative.
L’impegno dei molteplici soggetti coinvolti nel Progetto viene indirizzato ai seguenti OBIETTIVI selezionati e maturati nel tempo per questo genere di progetto:
- la sensibilizzazione al valore/pratica dell’Art.31 (mirata all'inclusività sociale e praticata all'aperto), assumendo l’impegno di garantire la qualità del gioco (secondo la metafora della dieta varia ed equilibrata), recuperando la tradizione della cultura ludica locale e riconoscendo il valore dell'altrove, attivando l’interazione tra generazioni e la manualità (con il recupero e riutilizzo creativo di materiali), la socializzazione, sicuramente l’autonoma iniziativa nel fare e ideare tipica del gioco libero, cui è centrato il documento sopra citato;
- la partecipazione ed il protagonismo delle diverse fasce d’età per una pratica del giocare che sia il più possibile DEI e CON i bambini/e, piuttostoche PER loro;
- di promozione del confronto/conoscenza tra culture ludiche “altre” e locali (intercultura e memoria identità del territorio);
- di accessibilità, non discriminazione ed inclusività alla pratica ludica nei luoghi di gioco, intesa sia come criterio di progettazione di interventi urbani che (come principio) in forma l’interazione umana, con il recupero di spazi cittadini;
- attenzione e rispetto dell’ambiente, alle pratiche del riuso e riciclo ludico e creativo per un sano divertirsi con poco, perché si fa più appello all’inventività umana che al prodotto del mercato.
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