Con il progetto della Festa del diritto al gioco di quest’anno, giunto alla sua decima edizione, si è anche avviato un processo di progettazione comune con la rete che ogni anno inventa il Festival delle Culture, facendo riferimento alla Casa delle culture di piazza medaglie d’oro di Ravenna, già a partire da settembre 2022. Molti i buoni intenti di una rete di organizzazioni, affiatata e che funziona.
Tra le varie attività che si sono impostate c’è anche quella che ha come obiettivo di rigenerare il parco delle Manifiorite che attualmente non gode di “buona salute”.
Tanto i residenti quanto i referenti di molteplici organizzazioni dedite al volontariato, hanno riconosciuto la necessità di agire, e di farlo in fretta, il più possibile mobilitando le energie locali. Con la Festa del diritto al gioco si è colta l’occasione di fare crogiolare assieme le tante visioni e aspirazioni sul parco, desideri di migliorarlo nella necessità di doverlo fare per il benessere del quartiere.
Il parco delle Manifiorite è un luogo identitario per i residenti, che raccoglie in se una memoria di partecipazione notevole, forse la prima che fu mai esercitata a Ravenna dagli anni ottanta.
In origine era un spazio adibito alla presenza del Circo e del LunaPark, poi fu convertito in area verde adottando i criteri e le procedure della progettazione partecipata, che ha coinvolto la scuola primaria e dell’infanzia, nonché le scuola “media” Montanari di allora (di cui ne resta l’opera muraria artistica in mattonelle deposta in uno dei suoi tre ingressi all’area verde.
Il processo era frutto di una delle prime esperienze Regionali in cui l’Arci locale con quello nazionale ne fecero oggetto di opera comune.
Il nome del parco fu mutuato proprio dalla scuola dell’infanzia limitrofa, appunto le Manifiorite, che concorsero alla progettazione partecipata.
Il parco da sempre è stato centro di molteplici attività di carattere culturale ed artistico, e dell’animazione di quartiere, sia con eventi progettati e sia per libera frequentazione delle famiglie, che spesso e dopo la scuola, trovano in esso un luogo di appuntamento; vivacissima la presenza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, nonché bene auspicata la presenza di adulti che ivi vi sostano.
Quest’anno più che mai si sono voluti concentrare gli sforzi di molteplici realtà per attenzionare maggiormente questo luogo invitando da più parti e con diversificate azioni anche le istituzioni a investire per una sua rigenerazione.
La cosa sta funzionando, e con l’intervento del Villaggio Globale/Cittattiva si è sia fatta lista di quanto deve necessariamente essere cambiato ed aggiustato e sia si sta facendo raccolta di iniziative da mettere in rete. L’assessore e maestranze delle aree verdi di Ravenna hanno fatto visita e preso coscienza della necessità di agire. La macchina si è messa in movimento.
L’AZIONE
Attraverso patti di collaborazione con il Comune, si è costituita una task force di volontari e residenti del luogo (prevalentemente mamme) che sotto il coordinamento di Cittattiva andranno a manutenzionare e riparare le panchine del parco, a predisporre opere di decorazione con pitture di alcuni elementi del parco, innanzitutto dipingendo la parte muraria dell'anello centrale, poi a seguire i bambini delle elementari potrebbero a loro volta realizzare pitture pavimentali anche lungo i percorsi calpestabili (di questo si fa tesoro di quanto Rafaella Mulato e Sthephan Riegger hanno portato qualche anno fa a Ravenna con una formaizone docenti presso il Planetario, inerente contenuti del libro "Scarpe Blu" che si consiglia caldamente).
Soprattutto si desidera rigenerare il parco anche dal punto di vista dei giochi a disposizione della larga fascia di bambini e bambine del luogo che quotidianamente accedono al parco, sia accompagnati che in maniera autonoma; su questo c’è dibattito tra opere artificiali e opere in elementi naturali.
Qualcosa di simile si è già aperto con la realizzazione dell’area giochi inclusiva al parco Ipazia (presso la piscina comunale), che con la sua rigenerazioni ora gode di grande successo di presenze.
Parte dei giochi che vi erano prima sono andati in rovina e anche sono stati male utilizzati, fino ad essere stati rimossi, e restano ampie aree verdi vuote.
Tutti si lamentano che manca la fontana, chiusa da sempre, forse rotta nelle tubature. Ma riconosciuta come necessaria, segno di accoglienza e civiltà che riconosce diritti primari per tutti, tanto che la sua assenza stimola sentimenti di rabbia.
Con la Festa del diritto al gioco del 21 maggio 2023 (posticipata per alluvione al 24 settembre) si vorranno mettere a dimora anche delle piante e fiori che attualmente vengono fatte crescere nel giardino della Casa Volante, a cura di volontari della rete degli Ortisti di strada, attivissimi in più luoghi di Ravenna (e che attualmente hanno in opera il Salottorto, un programma di eventi formativi per imparare a fare da sè per prendersi cura dell’ambiente come se fosse il sé di ciascuno e ciascuna).
Piante, fiori e colori di vita che diventerebbero occasione di presa in carico responsabile per le future generazioni che sono attualmente alla scuola giardino d’infanzia Manifiorite.
In anticipo sulla data del 21 maggio sono previste due giornate di laboratorio per il sabato 1 aprile e il sabato 15 aprile, dedicate a rimettere in sesto le diverse panchine e per l'appunto si coglie l'occasione per applaudire al rapido intervento del Comune di Ravenna, assessorato all'ambiente verde pubblico assessore Igor Gallonetto e Tecnico Enrico Cavezzali, per la sostituzione di tutte le panchine con nuove strutture.
Si vorrebbe installare anche una Little Book Library, una piccola libreria di strada che verrà presa in cura dall’attuale comunità della scuola Manifiorite, curando la ciclicità dei libri e abitando il parco durante la bella stagione per le letture dei libri stessi.
Si vorrebbe recuperare e mettere in rete, soprattutto in relazione con le aspirazioni dell’Unicef Comitato locale, la sensibilità dimostrata dalla maestra “Jenny” della vicina scuola Pasini, che ha già portato la sua classe a fare un’azione di pulizia, ed ha l’intenzione di avviare una piccola progettazione sul tema "il parco che vorrei".
Si dice questo rinforzando il fatto che già alla Festa del diritto al gioco dell’anno scorso (2022), l’UNICEF locale aveva attivato una raccolta di idee sul "parco che vorrei", anche con il prezioso apporto dell’architetto Gioia Gattamorta.
I ragazzi e ragazze del centro giovani Quake vorrebbero tavoli e panchine.
Succederanno azioni di animazione socio culturale del quartiere con l’intervento del gruppo Scout Ravenna 4, che ha in programma tre attività (evento al parco, evento in loro sede ed evento alla Casa delle culture) e la loro presenza alla Festa del 21 maggio (poi spostata al 24 settembre), portando a beneficio di tutti i presenti il frutto del laboratorio di costruzione che è in corso d'opera presso la loro sede, e guidato da Giorgio Minestrini, sui giochi da tavola tradizionali e dal mondo.
Si prevede l’intervento dell’esperta di musicoterapia, Soheila, per attivare percorsi di animazione musicale che anticipano e promuovo la Festa, nonchè una sua presenza durante la Festa e magari anche prosegua l’opera al Festival delle culture.
Altrettanto sarà per l’opera dell’Ass. Lucertola Ludens nella scuola delle Manifiorite, con una sezione del Monti e al nido di via Capodistria, con una classe della scuola Garibaldi per generare risorse ludiche da giocare tanto sul luogo come alla Festa, ed in continuità anche al Festival delle culture, possibilmente con l’autogestione apportata da chi è stato coinvolto.
Ci sono tutte le buone premesse affinchè questo gruppo di referenti di molteplici organizzazioni abbia vita lunga fintanto che basta per vedere una bella rigenerazioni del parco delle Manifiorite.
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