Gioco e giocattoli, storie e narrazioni, la differenza e la somiglianza, l’interdipendenza, il pregiudizio, la conoscenza ed il confronto, lo scambio, la decentrazione e l’empatia nei vissuti di inclusione ed esclusione, la comune umanità che si fa prossimità attraverso l’accoglienza reciproca.
Il laboratorio ricorre a diversificati strumenti per sensibilizzare al dialogo interculturale, attraversando generalizzazioni e pregiudizi che ciascuno e ciascuna, sempre, porta con sè.
Le tematiche della migrazione, della differenza e dell'accoglienza/esclusione saranno oggetti trasversali con cui confrontarsi in classe, ricorrendo alla manualità creativa e ai giochi teatrali, a situazioni di ricerca che portano ad attraversare problemi, con il loro carico di emozioni e sentimenti da fare emergere.
L’esperienza si avvia con qualcosa che il mare ha portato sulle nostre spiagge: legno spiaggiato e dei misteriosi messaggi in bottiglia. Legno per costruire battelli e messaggi per confrontarsi con storie di vita che irrompono nella nostra quotidianità con il loro carico di straziante umanità, in cui riconoscere che il lontano potrebbe essere alquanto vicino a noi, a partire dal compagno e la compagna di banco.
OBIETTIVI
Interagire in un clima il più possibile sereno e positivo
Esercizio dell'ascolto e collaborazione reciproche, con viva curiosità
Invito al protagonismo, orientato alla ricerca e alla condivisione dei talenti nascosti
CONTENUTI
Legno e altro per esercitare la manualità in piccoli gruppi di attività e messaggi in bottiglia inerenti a “due storie che si incontrano a metà” tratte dal libro “Migrando”, di Mariana Chiesa-Mateos (premio Amnesty International): un albo illustrato e silenzioso sul tema della migrazione delle popolazioni (vedere scheda di presentazione del libro). Contenuti che sono anche pretesti per confrontarsi con l’inclusione e l’esclusione, e di come si può riconciliare il legame con l’accoglienza. E' nei piccoli gruppi che ci si coinvolge nell’ ideare e nel decidere cosa realizzare assieme, in cui sono richieste competenze trasversali, come l’ascolto e altro che si scoprirà strada facendo, orientandosi con una bussola sull'accoglienza che sarà anch'essa frutto di quanto si scopre viaggiando.
Infine il laboratorio prevede l’incrocio tra gruppi-classi che non si conoscono ma che desiderano praticare l’accoglienza reciproca, mettendo in atto quanto è stato elaborato e su cui ci si è preparati.
Ogni percorso con la classe prevede quattro incontri di due ore, più un incontro suppletivo in classe o in un altro ambiente, in relazione ocn un altro gruppo classe per testimoniare l’accoglienza reciproca dell’altro che non si conosce.
Il laboratorio nel suo pieno sviluppo prevede alla fine l’incrocio tra classi che non si conoscono ma che desiderano praticare l’accoglienza reciproca, potrebbero essere gruppi di altre scuole da incontrare in uno spazio neutro, potrebbero essere gruppi di migranti – anche adulti - che anch’essi vanno a scuola di italiano.
Per le classi coinvolte si prevede che ci siano momenti aggiuntivi presso il chiostro della Biblioteca Classense, anche in presenza di Mariana Chiesa Mateos, autrice del testo Migrando; e in caso di maltempo presso l'auditorium della scuola Guido Novello.
L’accoglienza a scuola potrebbe essere più incisiva se, invece di proporsi come un’attività stra-ordinaria, legata al facilitare l'ingresso in un nuovo contesto, si configura come pratica didattica ordinaria, fondata sull’ascolto, il confronto e lo scambio, mettendo al centro i talenti di ciascuno e ciascuna.
Inoltre il progetto è parte della Festa del diritto al gioco, e concorre alla rete delle comunità scolastiche di conCittadini dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna.
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