GENITORI IN GIOCO - 2017
inventare una piccola festa del gioco decentrata coinvolgendo un nucleo di genitori di una scuola dell’infanzia comunale
Nell’edizione del 2017 alla coppia di scuole dell’infanzia (sc Manifiorite ed Arcobaleno dei bimbi) che solitamente hanno collaborato ed arricchito le varie edizioni della Festa, si è aggregata per la prima volta anche la scuola dell'infanzia Monti, sempre situata nel quartiere Darsena, contigua all’area verde di Via Capodistria, con un progetto diverso nel suo genere, appunto sintetizzabile nella forma di “genitori in gioco”.
In questa scuola e per impulso di un convinto gruppetto di mamme si è dato avvio ad un’attività centrata sul gioco di nuovo genere, tutta all’insegna del protagonismo e dell’autonomia ideativa ed operativa, che ha portato a benefici sulla socializzazione in generale nella comunità educativa tutta.
Il primo anno di attività è stato connotato da una relativa cautela nel procedere, essendo relazioni e rapporti tutti nuovi tra le persone coinvolte; e negli anni successivi si sono sviluppati rapporti di maggiore coinvolgimento dei gruppi classe e del gruppo delle docenti nelle fasi di preparazione dell’evento.
L’obiettivo iniziale di queste mamme era ben chiaro: preparare e condurre una piccola festa della scuola all'aperto, ricorrendo a giochi di carattere motorio, modello "mini olimpiadi", capace di coinvolgere tutti i bambini e bambine della scuola.
A conseguenza di questo, da marzo si è definito un nucleo trainante di genitori più motivato e persistente nella sua presenza e nell’impegno volontario, a cui hanno fatto aggiunta un'altra decina di genitori più incostanti nella loro presenza.
Il percorso è stato caratterizzato da tre incontri realizzati all'interno di un mese e mezzo di tempo. Le attività di preparazione alla piccola festa avrebbero fatto ricorso allo spazio al chiuso della grande area dello spazio comune della scuola, anche beneficiando di materiali in magazzino oltre a quelli provvisti dai genitori.
Tutte le attività, una volta definite con i genitori che si interfacciavano verbalmente con i docenti, hanno preso la forma di un documento che è stato validato dalle insegnanti e dalla figura della pedagogista comunale, mettendo anche a punto un meccanismo organizzativo dell’uscita scolastica dei diversi gruppi classe verso il luogo della festa.
I genitori avrebbero concorso sia a preparare il materiale idoneo a giocare e sia a ideare giochi adatti al contesto. Giochi che sarebbero stati giocati nella vicina area verde pubblica, nella giornata del 23 maggio 2017, al mattino. Questa festa decentrata del gioco condotta dalle mamme e dai babbi dei bambini/e della scuola, avrebbe anticipato quella con cui culmina il Progetto. In se la festa decentrata sarebbe dovuto essere una sorta di regalo a sorpresa per la comunità scolastica, e così è stato.
IL PERCORSO DELLE ATTIVITÀ
Viste le premesse si è pensato che l’ideazione di attività di gioco con la Cometa avrebbe permesso facilmente al gruppo di genitori di ideare e condurre attività ludiche di carattere prevalentemente motorio dirette alla loro ed altrui prole. Per cui se era deciso dai genitori il COSA GIOCARE, fu decisione del conduttore del laboratorio definire il COME INVENTARE IL COSA GIOCARE.
Il giocattolo scelto permette facilmente di inventare giochi giocando, attivando un tempo di esplorazione e sperimentazione, e questa è stata la prima attività proposta al gruppo dei genitori, sia per "fare gruppo" e sia per ottenere il primo obiettivo, cioè un insieme di giochi da giocare alla Fesa..
Mostrate e distribuite le Comete ad ogni genitore presente al primo incontro, si è dato un primo momento di gioco individuale con l'oggetto, per prendere dimestichezza con lo stesso e sviluppare padronanza, necessarie condizioni per passare ad una fluida ideazione motoria.
Il successivo passaggio è stato un semplice situazione di dinamica motoria con l'altro, chiedendo di attivarsi in coppia. In questa circostanza sono comparsi diversi giochi con regole, che venivano esplicitate dai giocatori e giocatrici adulte mentre stavano giocando, fino ad osservare un gioco "stabile", con regole mantenute in uno schema che si ripete e a cui chi gioca tenta di farvi fede e parte, l'altra componente è la condizione emotiva, del divertimento la cosa che si sta facendo.
Non è stato necessario passare ad un livello successivo, giocare in piccolo gruppo, perchè i giochi cui si stava assistendo mentre le coppie erano coinvolte dimostravano una complessità tale da essere più che adeguate al gioco con bambini piccoli.
Fermato il gruppo si è chiesto alle coppie di illustrare agli altri quanto era stato ideato e che soprattutto "funzionava" per divertirsi.
Come successivo passaggio era necessario solo un momento di confronto di gruppo, in plenaria centrato su di una domanda comune, in cui chiedersi dell'adattabilità del gioco a bambini e bambine dai 3 ai 5 anni, e di come trasformare il gioco per renderlo adeguato.
Infine, dei diversi giochi ne sono stati selezionati 5 per le attività in programma alla Festa.
Con questo gruppetto di mamme si sono appuntati un calendario fatto di tre incontri, di un paio d’ore ciascuno da svolgere sempre al mattino, a cui hanno fatto seguito altre attività volontarie auto gestite dai genitori.
Durante gli incontri e con loro si sono attraversati diversi generi di problemi tipici della realizzazione di un piccolo evento di festa con i bambini/e di età 3/5 anni:
-si è strutturato il programma di attività per la piccola festa che sarebbe stata caratterizzata da diverse postazioni ludiche attive in contemporanea;
-si sono selezionati raccolti e preparati i materiali utili per giocare e anche per decorare l’ambiente a festa (arrivare a connotare un luogo noto del piccolo giardino esterno alla scuola secondo una veste diversa, che avrebbe preannunciato l’evento festa);
-si sono pensati e adottati sistemi per orientare i piccoli frequentatori nel percorso delle attività (le docenti e le dade avevano solo il compito di portare i gruppi classe al parco di via Capodistria secondo un preordinato schema, e di lasciarsi anch’esse condurre dall’organizzazione provvista dai genitori) sia nel luogo della festa e sia sul percorso per arrivarvi (disegni con i gessetti sul selciato del marciapiede);
-si sono discusse e trattate le competenze alla conduzione dei gruppi di bambini/e;
-si sono fatte prove di conduzione delle attività al fine di mettere alla prova e fare emergere i talenti dei vari genitori che hanno poi scelto in quale postazione ludica impegnarsi;
-si sono delineati e risolti problemi di natura organizzativa e di sicurezza dell'evento a cui si guardava, anche seguendo norme della scuola (assicurando un numero aggiuntivo di adulti reperiti tra i nonni e le nonne).
In un paio di mesi di tempo, fu fatto un lodevole lavoro di grande responsabilità ed impegno, anche nel tentativo di adottare un principio guida ispiratore, quale il “vedere il mondo con gli occhi dei più piccoli”, affinchè si realizzasse un qualcosa che il più possibile corrisponde “a loro misura”, accettando e comprendendo meglio la persona bambino/a per quello che è, riconoscendo il valore del Diritto al gioco (fatto di un sano divertirsi con poco e che non vuol dire “povero” ma anzi di “qualità”), considerato sia nella sua forma di pratica d’esercizio e sia come forma di cultura del benessere per la piccola comunità.
Sin dall’inizio, il gruppetto di "genitori in gioco" aveva bene in mente una generale visione di festa da proporre ai bambini/e, con attività di gioco all'aperto e di carattere motorio, esercitando diversificate abilità, e questo ha gradualmente preso corpo, un passo alla volta.
Grande impegno è stato messo da parte del conduttore a documentare quanto si faceva durante ogni incontro, a discutere e tenere aperti nuclei di confronto, prestare attenzione ai dettagli, a condividere le informazioni in forma scritta.
Di fronte al modello di Festa che si voleva inventare, il conduttore ha proposto l’attiva ideazione di un “contenitore” fatto di variegati centri d'interesse ludici (cinque per la precisione), in cui i bambini/e vi avrebbero fatto accesso in forma organizzata (a piccoli gruppi e con le indicazioni di cornice organizzativa fornite dalle insegnanti), ed il compito inerente la conduzione delle attività ludiche era di pertinenza dei genitori; in particolare, tutte le differenti attività proposte dagli adulti verso i bambini/e avrebbero avuto un comune denominatore e cioè l’utilizzo dello stesso giocattolo, ovvero la Palla Cometa, ogni volta giocato secondo diverse modalità.
Così, per il giorno della Festa, si sono costruite tante Palle Comete quanti erano i bambini/e della scuola.
Con gli adulti volontari si sono ideati e sperimentati diversi giochi e tra questi se ne sono selezionati ed adattati cinque, quelli che avrebbero avuto più corrispondenza con i bambini/e di quell’età e grado di competenze nella manipolazione ed uso della Palla Cometa, ricorrendo a gesti motori noti ai bambini/e.
Le Comete sarebbero servite per giocare in ogni postazione ludica: a turno, sarebbero state usate e poi lasciate sul posto dai bambini/e, affinchè il successivo gruppetto di visitatori della postazione ludica ne avrebbe potuto fare uso.
A sfondo dell’ideazione, era chiaro che ai bambini in festa non si sarebbe dovuto richiedere di imparare nuovi gesti ed abilità motorie, ma questi avrebbero usato ciò che già sapevano fare, e che richiedeva una facile padronanza della situazione di gioco; anche perchè il tempo a disposizione della Festa era circoscritto.
Solo a conclusione della Festa ogni partecipante ha ricevuto in regalo un delle Palla Comete usate.
Questi giocattoli, una volta nelle mani dei bambini/e, ed in altro tempo e sede, dentro al contesto della scuola, sono stati decorati e personalizzati da loro stessi.
COSTRUIRE LA COMETA
La costruzione di questo giocattolo è molto semplice, sicuramente uno dei più facili da costruire e soprattutto che permette un sacco di inventa-azione ludica, possibilità di gioco.
Si parte dal taglio di sacchetti di plastica di buona fattezza per garantire una robustezza dell’oggetto che si confezionando, ottenendo dei ritagli più o meno regolari, di forme quadrate e/o rettangolari, ampie almeno 40x40 centimetri.
Poi si passa all’utilizzo di fogli di giornali quotidiani per realizzare delle palline di carta, abbastanza consistenti, compatte e grandi quanto risulta dall’uso di 3 o 4 fogli tra loro accartocciati.
Nel passaggio successivo le palline di carta vengono “vestite" con un ritaglio di plastica, per ottenere una pallina più compatta e gradevole esteticamente, più resistente all’usura del gioco, sferica ed in base ai colori del “vestito” anche variopinta.
Quindi con i nastri da decorazione si realizza una coda vario-tinta, che ad una estremità i capi dei diversi ritagli di nastri da decorazione vengono tra loro attorcigliati e poi tenuti fermi con del nastro isolante; e dall’altro restano invece liberi.
L’ultimo passaggio è di associare la coda variopinta alla pallina vestita, e questo è il modo di ottenere un Palla Cometa pronta al lancio, che con la testa si dirige verso una direzione e con la coda lascia una vistosa traccia nel cielo
IDEARE GIOCHI E ADATTARLI AL CONTESTO
La questione del gioco e della libera scelta (criterio essenziale per definire il pieno accesso al diritto al gioco) è stato un perno cruciale per alcune decisioni sulla conduzione delle attività, e che ha incontrato anche la prospettiva dei docenti. L'organizzazione dell’evento è stato una conseguenza in grado di mettere in atto una situazione che risulti sicura, accessibile e ludica assieme..
Nel primo incontro con i genitori, si sono avviate tante piccole attività che sono ritornate anche nel secondo e terzo incontro.
L’avvio dell’incontro è stato caratterizzato da un momento ludico socializzante, in cui si è fatto giocare creativamente il gruppo dei genitori con delle Comete; a esso è seguito un momento di confronto e l’esposizione del “contenitore della Festa”.
Quindi si è passato alla costruzione delle Comete. Essendo questa molto semplice, una volta acquista la manualità si è generato un momento conviviale, di libero confronto su altre questioni che fanno la festa.
Si sono trattate delle questioni organizzative dell'evento da realizzare, che coinvolgono direttamente la logistica della scuola, con i suoi tempi e modalità.
Si sono pensati a dei giochi da fare con le Comete, e poi si è posta attenzione all'adattamento delle idee di gioco proposte dagli adulti affinchè le stesse siano il più possibile accessibili ai bambini/e.
In questo operare si sono considerati anche quegli elementi che fanno parte del "corredo" del gioco, come ad esempio il delimitare e segnalare l'area di ciascuna postazione di gioco; o di quali regole togliere e adattare affinchè si pratichi l'attività con semplicità, ricorrendo a quegli schemi motori adatti a bambini/e di quell'età; l'abbellimento dei "dispositivi" che supportano il gioco (ad esempio decorare il cerchio che sarebbe stato usato come bersaglio per il lancio delle Comete).
Con gli adulti si è anche preso in considerazione il tema della sicurezza, del controllo sui piccoli gruppi; essendo il parco recintato ma non da una rete sarà importante che gli adulti rendano evidenti i limiti dello spazio di gioco.
Si è pensato che tutti gli adulti coinvolti vestiranno maglietta simile, oppure con una giubba vistosa (come quello delle vesti arancioni della segnaletica da strada).
Nel secondo incontro con i genitori si sono realizzati dei materiali per la festa, si sono definiti meglio i giochi da condurre durante la festa, e si sono presi accordi con la scuola sull'organizzazione della mattinata, nonché si è fatto sopralluogo nell'area verde per identificare dove collocare le diverse “postazioni di gioco”.
Poi ciò che non si sarebbe potuto completare durante il secondo incontro è diventato oggetto di lavori da fare a casa.
Nel terzo incontro si è conclusa l'attività di preparazione alla piccola festa, completando i materiali utili e si è controllata la lista di ciò che sarebbe servito per ambientare la festa e realizzare le attività sul prato (come una scala per raggiungere rami più alti degli alberi, avere delle corde e delle canne di bambù, ricorrere al nastro bianco e rosso da segnalazioni, i disegni con i gessetti colorati, anche vari sacchi della spazzatura, un veloce riconteggio delle Comete per tutti più alcune per le docenti) e visionando un ultima volta il luogo prossimo alle attività ci si è dati appuntamento presto al mattino per preparare assieme l’ambiente.
La mattina presto del 23 maggio 2017 si sono previsti due turni di attività: il grande gruppo dei partecipanti è stato ripartito in due sotto gruppi misti per età, e ciascuno di essi ha raccolto tre gruppi classe (per un totale di 65/70 bambini per turno) in una fascia di tempo dalle 9,00 alle 11,30.
Questo ha dato modo ad ogni sottogruppo di spendere una quindicina di minuti effettivi di gioco in 4 postazioni, più un’attività finale che raccoglieva tutti assieme, per un giocare corale organizzato e gestito sempre dai genitori
I CONTENUTI DELLA FESTA
In queste ultime immagini si viene meglio ad apprezzare quanto è il risultato di ciò che fu elaborato dai "Genitori in gioco" dapprima al chiuso e poi all'aperto, previsto, organizzato, immaginato, discusso molto nei dettagli, e poi realizzato tra gli alberi del parchetto, che hanno concorso a dare ombra gli entusiasmi del gioco, in una giornata di caldo maggio 2017, dando senso ai sentieri, ai diversi angoli dell'area verde, per costruire un tutt'uno di Festa.
Il gioco con i cerchi, per centrare un bersaglio in alto, che diventa anche un'ambientazione coreografica molto attraente la percezione visiva.
Una rete di corde tra i rami degli alberi permette di offrire il supporto per ciò che è stato appeso, e questo risulta il lavoro di preparazione di prima mattinata di un gruppo di babbi con la scala.
Il gioco delle imitazioni, con un adulto che dapprima invita a farsi emulare dal gruppo dei bimbi e bimbe nei movimenti con la Palla cometa, e poi consegna a bimbi o bimbe volontarie la possibilità di diventare "direttori d'orchestra", che propongono agli amici della sezione della scuola movimenti sul posto da imitare.
Nella definizione del luogo di gioco si può notare come sentiero e nastro bianco e rosso concorrono a delimitare l'area dell'attività, per questa proposta ludica come per le altre.
Il gioco del canestro a terra, dove un gruppetto di bimbi e bimbe disposti su di un limitare fatto di nastro bianco e rosso disposto a terra, viene invitato a lanciare al Palla Cometa per fare centro nelle scatole.
L'adulto ha un prevalente ruolo di "decongestionare il traffico" delle comete, evita che tutti si affollino ad andare a prendere la propria Cometa nei canestri o nel dintorno.
Un quarto gioco era in un altro angolo dell'area verde denominato la Battaglia cometa, dove due squadre si confrontavano lanciando le Comete di qua e di là da una riga, al fine di battagliare con questi lanci.
Al termine di tre minuti estenuanti di lanci, si contava quante Comete erano nel campo di una squadra e quante nel campo dell'altra.
In ultimo il Gioco corale, tutti sotto ad un grande telo agitato dai genitori, le Palle Comete sopra per farle saltare con i bambini che da sotto concorrono ad agitare il telo. Una grande ed emozionante centrifuga di colori scoppiettanti.
Qualche minuto di diverse situazioni di gioco e poi i saluti e la consegna della Pala Cometa a ciascun partecipante, per portarla in scuola e completare il lavoro di decorazione della stessa, personalizzandola con l'aggiunta di piccole parti di nastro isolante colorato, liberando emozioni di gioia per poter scaricare energia tutti assieme, guidati dall'onda del telo.
La piccola festa si è vestita di tutti simboli e rituali che ne caratterizzano l'evento da ricordare.
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